martedì 30 aprile 2013

La discarica del tesoro

Il problema di Oslo sono i rifiuti: sono troppo pochi. La capitale norvegese li importa da Regno Unito, Irlanda, Svezia e ora punta anche al mercato statunitense. “Il trasporto marittimo non costa tanto”, spiega al New York Times Pal Mikkelsen, che gestisce uno degli impianti che trasformano i rifiuti in calore ed elettricità. Oslo è una città molto attiva nel riciclo: la maggior parte delle scuole, e degli edifici in generale, è scaldata grazie alla combustione generata dai rifiuti domestici, industriali, tossici o ritenuti pericolosi perché provenienti da ospedali e sequestri giudiziari. Ma anche questa manna sta per finire. E il problema non è solo della capitale norvegese, una città che ha 1,4 milioni di abitanti. Tutto il Nordeuropa, dove l’utilizzo di energia proveniente dai rifiuti è in crescita, la domanda di materia prima supera l’offerta: e alimenta un nuovo mercato. I nordeuropei producono solo 150 milioni di tonnellate di spazzatura all’anno, mentre i suoi termovalorizzatori sono in grado di lavorarne 700 milioni. Al sud, spiegano, c’è un terreno ancora da sfruttare. Ma non tutti i rifiuti sono uguali: a quelli offerti da Napoli gli impianti di Oslo hanno preferito quelli inviati dalla più rassicurante Gran Bretagna.