sabato 15 febbraio 2014

VIDEO: Cosa succede se lasci la Nutella al Sole?

Un ragazzo ha provato a fare un semplice esperimento per vedere effettivamente quanto è grassa la Nutella. L’esperimento consiste nel lasciare il barattolo esposto al sole, all’interno di una macchina. Come potete immaginare gli oli ed i grassi, scaldandosi, vengono a galla perché più leggeri rispetto alla massa di cacao e nocciole. Ma quanti sono effettivamente questi grassi? Questi grassi non sono costituiti dal pregiato burro di cacao (che insieme alla pasta di cacao sono i due ingredienti che vengono estratti dal fagiolo di cacao) ma dal pericoloso olio di palma. Nutella usa olio di palma al posto del pregiato e costoso burro di cacao (considerato l’ingrediente principe di tutti i prodotti a base di cioccolato). L’abilità di Ferrero consiste nel rendere piacevole al palato un olio di mediocre qualità come quello di palma, attraverso un processo di raffinazione che permette di selezionare la parte più nobile dell’olio di palma. L’operazione è possibile grazie ad un impianto di frazionamento che possiedono solo sette aziende al mondo. Questa scelta permette di ridurre drasticamente i costi, ma penalizza la qualità nutrizionale essendo gli oli di palma sconsigliati dagli esperti di nutrizione. ECCO QUANTO OLIO DI PALMA C’E’ NELLA NUTELLA QUALCHE INFORMAZIONE SULL’OLIO DI PALMA Carico di acidi grassi trans, responsabili di malattie coronariche e aterosclerosi, che gradualmente saranno aboliti perché riconosciuti pericolosi per la salute umana, l’olio di palma ha la grande potenzialità di aumentare il livello di colesterolo nel sangue e aumentare i rischi di malattie cardiovascolari.

Lo Sfidante – il Film Completo

Ogni essere umano che appare in vita sul nostro meraviglioso pianeta Terra ha diritto ad una vita piena, felice, intensa, che gli permetta di esprimersi nella sua unicità irripetibile, che gli porti il dono della Saggezza, e che gli permetta di contribuire fattivamente al miglioramento delle condizioni di vita dell’intera comunità umana. Questo diritto, questo naturale retaggio ad una vita maestosa, gli è stato offuscato. Ma da che cosa? Che cosa si frappone tra noi e la vita che desideriamo, i sogni che vogliamo realizzare, la pace che desideriamo raggiungere? Siamo stati condizionati a credere che qualcosa di esterno a noi stessi sia la causa della nostra infelicità, ma non è così. Qualcosa che agisce dentro di noi scatena al di fuori quell’inferno dal quale vogliamo fuggire, ma di cui non riusciamo a privarci. Qualcosa di cui spesso non conosciamo nemmeno l’esistenza, perchè nessuno ci ha mai spiegato dove guardare; tranne, naturalmente, tutte le tradizioni di ricerca interiore che hanno un fondamento nella Verità, perchè tutte, senza alcuna eccezione, indicano da sempre l’esatto punto dove guardare e l’esatto modo di liberarsi. Un insieme di Forze agiscono su ogni essere umano al fine di depotenziarlo e renderlo timoroso, debole, dubbioso, attaccato emozionalmente ad abitudini dannose, e portato ad indugiare invece che ad agire. Questo insieme di Forze è sostenuto dalla nostra non conoscenza dei mezzi che esse usano per depotenziarci, ma può essere inattivato per consentire finalmente alla Consapevolezza che alberga in noi di dispiegarsi verso ciò che è realmente. Questo insieme di Forze è ciò che in questo film documentario identifichiamo con Lo Sfidante. Un termine di comodo, un segnale indicatore. Verso una realtà che è giunto il momento di svelare e diffondere. Nel film, vedremo in che modo Lo Sfidante ci depotenzia, quali sono i mezzi che utilizza per farlo, e una possibile via di azione che ci porti a liberarci dalla sua nefasta interazione con noi.

L’uomo-pianta che vive e produce cibo attraverso la fotosintesi


Dare la possibilità all’essere umano di cibarsi come una pianta. È “Algaculture”,  un progetto nato dall’idea di creare una simbiosi tra essere umano ed alghe. Per produrre cibo attraverso la fotosintesi, […]

Dare la possibilità all’essere umano di cibarsi come una pianta. È “Algaculture”,  un progetto nato dall’idea di creare una simbiosi tra essere umano ed alghe.
Per produrre cibo attraverso la fotosintesi, basterebbe indossare una sorta di casco formato da una serie di tubi, in grado di catturare l’anidride carbonica che fuoriesce dalla bocca ed andare così ad alimentare una popolazione di alghe, immagazzinabile come scorta alimetaria. L’idea è quella di permettere all’uomo del futuro di diventare un organismo semi-fotosintestico, in grado di prodursi il proprio cibo.
Gli autori del progetto sono Michael Burton e Michiko Nitta che, ammiccando alla corrente del transumanesimo contemporaneo, hanno presentato questa sunshine eating animalsbizzarria lo scorso anno al Victoria & Albert Museum di Londra. Durante uno show attuato nel parco del famoso museo britannico, una cantante lirica ha indossato il casco e prodotto vere e proprie alghe, fatto reale che il pubblico ha potuto comprovare (vedi video a fondo pagina, ndr.).
Burton e Nitta sono stati ispirati dall’articolo  ”Light diet: Animals that eat sunshine” (New Scientist, 2010), in cui gli scenziati  Debora MacKenzie e Michael Le Page hanno coniato il termine “plantimals” - piantanimali, per definire alcuni animali fotosintetici (lumache e salamandre), che hanno letteralmente accolto ed integrato le alghe nel proprio corpo, creando una partnership detta endosimbiosi.
L’uomo-pianta di Burton e Nitta è stato presentato al pubblico in chiave creativo-artistica ma è un progetto che richiama una serie d’importanti passi in avanti della scienza. Algaculture è solo la facciata pubblicitaria dei tanti progetti di bio-ingegneria che si stanno svolgendo nei laboratori di tutto il mondo, volti a ridefinire l’essere umano in vista della sua prossima evoluzione.
Si chiama transumanesimo ed è una corrente di pensiero che vede come unica possibile evoluzione umana la nascita di una razza post-umana, in grado di superare le limitazioni con cui dobbiamo convivere oggi. Attraverso il potenziamento delle nostre capacità fisiche e cognitive, i transumanisti ci immaginano come future entità bioniche, in grado di accedere e decodificare l’attività cerebrale come oggi accediamo e lavoriamo con i processori di un computer.
Scene_AOEsperimenti che fino ad oggi sono stati svolti solo con animali cavie da laboratorio, tra pochi anni coinvolgeranno anche noi uomini. Dalla computerizzazione del cervello all’eliminazione delle malattie e dell’invecchiamento, la creazione di superesseri umani è una realtà supportata da centinaia di scienziati coinvolti nello sviluppo dell’uomo del futuro.
Progetti di questo calibro sono ancora tenuti un po’ all’ombra per il grande pubblico, perché ancora spaventa o potrebbero addirittura far accendere pericolose lampadine alle menti più perverse (che pullulano oggigiorno, ndr.), pronti a trasformarsi in superuomini per distruggere e dominare il mondo…
Al di là delle fantasia fumettistiche, tra un documentario e una presentazione stile Algaculture, poco a poco, la gente comincia a conoscere i progetti d’ingegneria transumanista e capire che l’odierna brama umana è cercare di copiare, potenziare e riuscire a superare quel lavoro divino che fino ad oggi ha svolto Madre Natura. Un gioco invitante, certo ma, come dire, “vietato ai minori”.
Matteo Vitiello
algaculture2



Fonte : http://buenobuonogood.com/2013/12/04/luomo-pianta-che-vive-e-produce-cibo-attraverso-la-fotosintesi/