martedì 5 marzo 2013

La Cina ammette l’esistenza di oltre 400 ‘villaggi del cancro’

Il governo cinese ha finalmente ammesso dopo anni di denunce l’esistenza dei ‘villaggi del cancro’, aree del paese cosi’ inquinate da avere casi di tumore decine di volte superiori alla media. la causa principale sarebbe la produzione industriale soprattutto di sostanze chimiche che l’occidente ha bandito: “Questi materiali – si legge nel piano – hanno portato a molte emergenze idriche e dell’atmosfera, e alcuni posti possono essere visti addirittura come villaggi del cancro”.
Nel documento vengono individuati oltre 400 di questi villaggi, rispetto al centinaio finora localizzati dagli ambientalisti, e si annuncia la volontà di “proteggere e controllare i rischi derivanti da sostanze chimiche per l’ambiente nel periodo del piano quinquennale (2011-2015)”, il ministero dell’Ambiente ha ammesso che il problema è grave, sottolineando che “i prodotti chimici tossici sono all’origine di molte crisi ambientali, legate all’inquinamento dell’aria o dell’acqua”. “Ci sono anche casi molto gravi, come i villaggi del cancro in alcune regioni circoscritte”, si legge nel documento riportato oggi da Le Figaro.
I “villaggi del cancro” vennero individuati la prima volta nel 2009 dal giornalista di inchiesta Deng Fei, della televisione di Hong Kong Phoenix TV, che ne recensì un centinaio, cominciando così a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla correlazione tra inquinamento e malattie contratte dei residenti.
L’incidenza del cancro ha registrato un incremento dell’80% negli ultimi tre decenni, in coincidenza con la tumultuosa crescita economica del Paese, tanto da diventare la principale causa di morte, stando a quanto dichiarato dal ministero della Salute nel 2010, citato dal China Daily. Oggi, sono 2,7 milioni i cinesi che muoiono ogni anno per tumore, stando a quanto riportato dallo stesso quotidiano il mese scorso, citando il rapporto annuale 2012 del Cancer Registry.
Fonti